Diagnosi precoce del cancro orale con fluorescenza


La diagnosi precoce del carcinoma squamocellulare orale, cioè il cancro che origina dall’epitelio della mucosa orale, riduce la morbilità e aumenta la sopravvivenza dei pazienti.
L’analisi istopatologica delle lesioni sospette è il gold standard per la diagnosi precisa del cancro orale. Il riscontro di lesioni della mucosa premaligne o maligne iniziali e di piccole dimensioni richiede maggiore esperienza clinica ed è talora più complesso, anche se fondamentale per l’anticipazione della diagnosi di cancro, sia nei pazienti che non avevano mai manifestato lesioni sospette della mucosa, sia nei pazienti già trattati per cancro orale e in follow-up.
Le prove scientifiche (1-4) mostrano che lo screening per il cancro orale con esame visivo convenzionale può ridurre la mortalità in individui ad alto rischio. Gli ausili ottici possono essere utilizzati in combinazione con l’esame visuale convenzionale, con buona sensibilità e specificità accettabile. Il rilevamento dell’autofluorescenza tissutale della mucosa orale viene effettuato nei setting odontoiatrici con dispositivi portatili che consentono l’illuminazione della mucosa con una luce blu a onda corta o UV, tra 380 e 480nm; i tessuti orali sani emettono una caratteristica fluorescenza verde dopo l’illuminazione di eccitazione e le zone di lesione premaligna (displasia) o maligna (carcinoma) vengono evidenziate come aree scure per la perdita di autofluorescenza legata a fenomeni tissutali e metabolici nelle aree di lesione.

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