Epulide gigantocellulare


Lesione proliferativa (< 2 cm) caratterizzata da aumento di volume gengivale localizzato correlato ad eziologia infiammatoria (e.g. placca e tartaro). E’ rivestita da mucosa rosea e liscia, a volte lobulata, che raramente può crescere fino a ricoprire la corona dentaria andando incontro a traumatismo durante la masticazione. Solitamente asintomatica, se traumatizzata può diventare dolente e sanguinante. Si distinguono diverse varianti (e.g. e. fibrosa, e. gigantocellulare) a seconda della prevalente componente microscopica ed il trattamento richiede l’eliminazione della causa infiammatoria che da solo in genere determina la risoluzione della patologia; solo nei casi più gravi si interviene chirurgicamente avendo cura di rimuovere la base d’impianto a livello osseo per evitare recidive. Variante particolare è la cosiddetta epulide gravidica che insorge durante la gravidanza a seguito delle alterazioni ormonali e solitamente regredisce dopo il parto; in caso contrario viene rimossa chirurgicamente.

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