Lichen Planus Orale

Patologia infiammatoria cronica a eziologia ignota e patogenesi autoimmune, più comune nelle donne d’età compresa tra i 50 e i 60 anni. Clinicamente, si distinguono diverse forme riconducibili a due grandi categorie, contraddistinguibili per colore bianco e/o rosso. Se di colore bianco, possono presentarsi lesioni a placca, molto simile alla leucoplachia, o reticoli (Strie di Wickham) che conferiscono un aspetto arborescente alle lesioni e sono spesso presenti bilateralmente sulle mucose geniene. Queste forme sono scarsamente sintomatiche. Se di colore rosso, possono presentarsi con lesioni eritematose e/o atrofico-erosive o vescicolo-bollose, molto dolorose. Nella storia clinica del paziente forme bianche e forme rosse possono coesistere e succedersi in periodi di remissione e riacutizzazione della patologia; il passaggio da una forma bianca a una rossa e’ spesso correlato ad un peggioramento del quadro clinico e del corteo sintomatologico (dolore, bruciore, disgeusia, alterazioni della fonazione, della masticazione e della deglutizione). Per la diagnosi di Lichen Planus orale è sempre indicato il prelievo bioptico e successivo esame istocitopatologico. E’una patologia che può presentare displasia ed evolvere in senso maligno in percentuali variabili (0,3% -0,5%). Le forme non sintomatiche vanno soltanto monitorate nel tempo con follow-up periodici senza trattamento farmacologico, quelle sintomatiche invece rendono anche necessario l’impiego di terapie topiche a base di corticosteroidi ad azione anti-infiammatoria. Inoltre, dopo una diagnosi di Lichen Planus orale, è necessario escludere il coinvolgimento di altre sedi muco-cutanee, pertanto è necessaria la programmazione di consulenza dermatologica (per l’eventuale valutazione di lesioni cutanee sotto forma di papule rosso-violacee, localizzate sugli arti, dolenti e/o pruriginose) e ginecologica (sindrome vulvo-vaginale, anche in assenza di sintomatologia). Più raramente si può verificare l’interessamento della mucosa oculare ed esofagea.